L’avventura editoriale di MdS

Avevo realizzato questa intervista a MdS editrice, un po’ di tempo fa, in una libreria della mia città, in uno dei suoi luoghi storici che però non c’è più, non c’è più neanche la libreria, non ci sono più neanche tanti sogni nati lì dentro. Ma questa è un’altra storia. Se è scontato parlare ancora una volta di quanto la cultura italiana perda acqua da ogni fessura, non lo è parlare di progetti che guardano avanti col sorriso e con la grinta di chi ce la vuole fare. La MdS, giovane casa editrice nata a Viareggio da tre ragazzi toscani: Sara Ferraioli, editrice, Elena Sbrana, editor e Carmine Santangelo, grafico sta portando avanti con successo molte pubblicazioni. Con grande disponibilità Sara, l’editrice, davanti a un caffè mi ha raccontato un po’ della MdS.  

Come nasce il progetto MdS?

Come tutte le cose, è nato un per caso un po’ per volontà. Siamo tre soci, la editor, io e il grafico. Elena stava cercando lavoro in casa editrice come editor, ha inviato una mail con il curriculum. Noi le abbiamo risposto che non c’era la possibilità di offrirle quel lavoro, ma quella di acquistare una casa editrice vera e propria. Ne ha parlato con me che sono quella irrazionale e abbiamo incontrato Margherita Dalle Vacche decidendo di subentrare rinnovando la casa editrice con quelle che erano le nostre idee. Così è nata la nostra unione e ci siamo imbarcati in questa impresa.

Non siete una casa editrice a pagamento…          

No, non lo siamo e teniamo a precisarlo. Ultimamente purtroppo quando si parla di casa editrice spesso si può confondere con una tipografia perché è quello che succede adesso. Noi cerchiamo di essere degli editori nel vero senso della parola quindi scommettiamo sul testo in cui crediamo e lo lavoriamo al meglio delle nostre possibilità per renderlo un libro di successo. Essendo una casa editrice non a pagamento cerchiamo di coprire le spese con un’organizzazione di eventi continua.  Quando un libro è stampato inizia la sua vita, deve arrivare alle persone.

Quali sono i criteri che vi danno la spinta per decidere di pubblicare un manoscritto?

Sicuramente l’originalità. Abbiamo vari volontari che sono disposti a leggere testi che arrivano in casa editrice come lettori veri e propri, poi passano attraverso di noi. Fondamentalmente ci affidiamo a lettori esperti e non esperti e quando ci sono pareri positivi, quando il tema colpisce lo pubblichiamo. Arrivano molti manoscritti in casa editrice, alcuni pronti per la pubblicazione, altri sui quali c’è da fare un lavoro di editing maggiore.

 Avete anche una rivista online…   

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