Un martedì di fine agosto
È da un po’ che non scrivo su questo sito come facevo sul vecchio blog, ma oggi non ne posso fare a meno. In un martedì di fine agosto ho voglia di condividere le mie sensazioni di questi ultimi scampoli d’estate, magari davanti a un caffè.
Sapevo che oggi nella mia città il meteo avesse dato pioggia, ma non l’ho ascoltato. Mi sono svegliata presto, ho fatto la mia colazione come ogni mattina e sono andata al mare. Non m’importava della pioggia perché sul finire dell’estate non posso perdere le emozioni del mare calmo, tranquillo, un po’ malinconico, esattamente come me quando sento che l’estate sta per finire. Lo sento sulla pelle, me lo sento addosso. Una sensazione di malinconia perché io l’estate la amo, è vero, ma la malinconia è data proprio da quello che il cielo mi dice con i suoi colori, che il mare mi sussurra con le sue onde, che la sabbia mi indica con i suoi granelli umidi. Mi si appiccicano sulle dita dei piedi come fossero zanzare, ma mi piace perché sono le ultime volte che posso godermi questo clima e lo so.
Chissà poi d’inverno cosa penserò, di cosa avrà bisogno la mia pelle, so già che mi mancherà questa stagione perché siamo sempre state complici, perché in nessun altra stagione posso vedere tramonti con i piedi bagnati dall’acqua di mare, respirare il salmastro tanto da non poterne più, assaporare il profumo inconfondibile della crema solare, vedere la mia pelle che lentamente si colora.
Oggi è un martedì di fine agosto, una frase che ho sentito dire stamattina a un istruttore di vela arrivato alla fine dei corsi estivi con gli ormai pochi bambini rimasti. Sono tutti tornati a casa, in città. Qui al mare non c’è più nessuno.
Qui al mare ci sono io, in un martedì di fine agosto che non ti lascia grandi prospettive anche se hai molta fantasia. Il cielo è grigio, tra poco pioverà.