Guardami: Karto ci racconta il suo nuovo singolo

Chi ama il rock, ama la buona musica. Motivo per cui oggi ho deciso di fare quattro chiacchiere con Karto, al secolo Giovanni Cartei (che avevamo già conosciuto con questa intervista) in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo in italiano “Guardami”, brano rock, di quello bello, vero, di quelli che non si possono non apprezzare. E chi lo conosce lo sa, Karto fa rima con rock’n’roll, inevitabilmente.  

In questo periodo in cui la parola libertà, ahimè. è per forza di cose lasciata in un cassetto ad ammuffire, ecco che il rocker ci ha raccontato della sua musica, di sé e delle sue passioni. Perché, si sa, la musica ha sempre un potere enorme, anche quando le cose fuori non vanno come dovrebbero.  

guardami karto

Ciao Karto. È un piacere ritrovarti. Visto che un artista è anche e soprattutto le sue esperienze personali, mi sembra doveroso chiederti come stai…

Beh, diciamo che con un referto iniziale – dei medici che mi hanno prestato i primi soccorsi sull’autombulanza – che recitava “Soggetto con compromissione delle funzioni vitali” e con una prognosi riservata di 48 ore in Sala di Rianimazione, è già buono semplicemente “stare”!

E’ trascorso un anno esatto da quella notte in cui, in sella alla mia Harley, un’auto mi è venuta addosso procurandomi la distruzione del bacino, la frattura di tutti gli arti inferiori e un’emorragia dovuta alla recisione dell’arteria femorale destra; da lì ho affrontato tutti gli interventi necessari del caso, sono stato sapientemente ricostruito in acciaio, inox credo, ho addosso più bulloni di quanti ne avesse la mia amata (moto) e lo posso raccontare stando in piedi.

Diciamo che la mia pellaccia, al momento, ha tenuto botta.

Con “Guardami”, uscito il 31 gennaio e distribuito da Believe Music sei tornato all’italiano. Perché?

Ma guarda, in effetti, in italiano avevo cantato solo un brano, fino ad oggi, dal titolo “Uno Nessuno e Centomila” che è il rifacimento di una canzone scritta anni fa dal mio amico e producer Jerico – alias Emiliano Cecere- già edita da Warner e su cui poi è stato girato un (per quanto mi riguarda) bellissimo video visibile su Youtube.

Dopo l’ uscita del mio precedente album, cantato in inglese, fui incoraggiato e spronato dalla casa discografica a sfornare qualcosa in italiano e la sfida già al tempo mi piacque. Poi arrivò l’invito di Virgin Radio Italia a suonare al MEDIMEX Festival di Bari, nel giugno 2017, per aprire il concerto a IGGY POP nell’unica data italiana del suo PostPop Depression Tour.

IGGY POP… L’ Iguana!!

Uno dei miei idoli di sempre. Sai, ho iniziato a seguire IGGY da ragazzino. Un amico , al liceo, mi diede una musicassetta dell’album Fun House degli Stooges. Mi ci sfondavo; ogni sera con le cuffie a manetta. Li comprai tutti. Mi comprai lo Wha-Wha non ascoltando Jimi ma Ron Asheton, il pazzoide di chitarrista degli Stooges. Un giorno, molti anni dopo, per strada a Londra, vedo una locandina su un cartello: Reunion degli Stooges. Concerto alla Royal Festival Hall. Mi ritrovai in platea, emozionatissimo quando ti vedo apparire sul palco quello che fino a un minuto prima era come incontrare dal vivo un supereroe, già nel suo costume: jeans, stivali e torso nudo; che inizia a ballare sul palco senza musica e si tuffa tra il pubblico. Pazzo! Lasciai la Hall con la promessa a me stesso che lo avrei rivisto. Non avrei mai e poi mai immaginato che, esattamente dieci anni dopo, avrei condiviso con lui lo stesso palco per aprirgli il concerto!

Te hai mai creduto di sposare Simon Le Bon?

Scusa ho divagato?

Va beh, comunque quell’ evento mi ha aperto delle porte che fino a quel momento erano rimaste chiuse. Cioè non so… non è che stessi tutto il giorno a bussare. Ma mi arrivò una precisa esortazione, da parte di un discografico, a sfornare, al più presto, un prodotto in italiano. E cosi mi sono messo a lavoro.

Sono soddisfatto… “Guardami” ha raggiunto la 39esima posizione nella classifica italiana Indie Music Like. E’ stata la mia prima volta in classifica!

concerto iggy pop karto

Karto durante l’apertura del concerto di Iggy Pop a Bari

Karto, la passione per tutto ciò che è “british” è evidente un po’ in tutto il tuo percorso musicale e personale. Dove e come nasce?

Il fatto sta così: onestamente, non è tanto la passione incondizionata per tutto il British quanto, invece, il cambiamento immediato del mio stato d’ animo quando mi trovo in mezzo al British, ovvero a Londra. Ora non voglio dire che Londra e il UK sia il posto più bello… Londra è una metropoli, con i suoi problemi peraltro, e la vita può essere comunque molto faticosa. Il fatto è che appena giro per le sue strade cambio. Divento sereno, si acquietano le ansie e il mio lato menefreghista prende il sopravvento. Più del solito intendo, se è possibile. Lo stile di vita, il legno dei Pubs, il freddo, i cieli neri, le scarpe bagnate, le corse agli autobus, i parchi, il modo di rapportarsi di chi vive in Londra, i locali nei basements, il silenzio della National Gallery, la claustrofobia della metro, la sveglia alle 5.39 del mattino, lo smog, l’odore di fritto e birra che aleggia ovunque, la solitudine, il dire “mate” dalla mattina alla sera (alla fine pure ci credi), le sirene che urlano in continuazione e per questo non allarmano ma rassicurano sul normale andamento quotidiano della vita, nella giornata là fuori, essendo ormai la voce della fauna di questa giungla, gli house-parties e le montagne di palazzi con un Tesco a ogni blocco. Mi svuoto totalmente. E’ un atmosfera che mi droga. E mi vengono un botto di idee; e questo è il motivo per cui tutto il mio materiale nasce sempre qui. A volte penso che nella mia vita precedente forse sono stato un inglese. E ogni volta, magari, è come se fosse un risveglio di atmosfere e situazioni che già mi appartengono? Non so. Comunque Londra placa l’agitazione che ho dentro. Forse perché Lei è più agitata di me. Sono un tipo agitato generalmente. Ed a lungo andare essere agitato è faticoso anche per l’agitato stesso. E l’essere agitato mi mette agitazione, oltretutto.

Il clima caldo, lo stile di vita latino, il mare e il sole sono bellissimi e mi piacciono ma arrecano agitazione al mio sistema nervoso. E questo è il motivo per cui sono generalmente un tipo agitato: perché sono nato qui. Credo.

Comunque mi diverto sempre e ovunque, se mai potesse sorgere qualche dubbio in merito.

Cosa è cambiato in questo nuovo singolo rispetto a Give Me My Rock’n’Roll Back, il tuo album d’esordio del 2016?

E’ cambiato il modo di scrivere: prima mi mettevo a lavoro bevendo Gin & Tonic. Invece questo nuovo singolo nasce sotto il segno del Negroni. Negroni Sbagliato per l’esattezza; spumante al posto del Gin (con Champagne è l apoteosi) e, possibilmente, una generosa dose di Carpano Antica Formula al posto del Martini rosso. Campari rigorosamente e scorza d’ arancia. E le sonorità, probabilmente, si, sono leggermente cambiate. Anche perché ho aumentato le dosi nel frattempo.

Guardami” ha un suono più ruvido rispetto al lavoro precedente. Forse per bilanciare, in qualche modo, il cantato in italiano che è molto meno spigoloso dell’inglese e più melodico. E’ stata una reazione naturale del mio essere Rock’N’Roll per la sua preservazione!

Quindi meno elettronica e più chitarre. E il suono della batteria? No, parliamone! Una cassa in 4/4 con un sound allucinante che è roba da matti! Incisa da Luca Minischetti in uno studio a Tolosa, in Francia, è stata poi lavorata ed ottimizzata, in studio, da Jerico – Emiliano Cecere che l’ha resa potentissima, con un suono e una compressione che è davvero un pugno. Potenza dello Sbagliato (il Negroni).

Certo… per apprezzare i suoni, il Rock, come in genere tutta la musica del resto, andrebbe ascoltato su un impianto stereo, non su un telefono sega-ligno. Se si continua ad ascoltare il rock sui telefonini sentiremo sempre come gracchiare un papero. Un papero con una grande arrabbiatura.

Tre aggettivi per descrivere la musica di Karto

Si può fare 3 parole? La mia musica è Materiale Di S-Karto.

L’artista con cui vorresti collaborare?

 Mick Jagger

Perché ascoltare “Guardami”

Per farsi del male! No dai… qui devo essere serio sennò mi fanno il culo.

Brevemente, sin dalla notte dei tempi il termine Rock è usato per identificare una musica avente alcune caratteristiche: energia, potenza, aggressività nel sound e nei testi; testi di solito abbastanza schietti e, spesso, oltraggiosi e ribelli. Chitarra e chitarristi sempre presenti. Quando si parla di Rock italiano invece, spesso e volentieri, a parte le dovute eccezioni dei pochi veri Rockers italiani che abbiamo (soprattutto avuti in passato), vengono tirati in ballo, sotto il segno di questo termine, prodotti che non hanno neanche una delle caratteristiche di cui sopra e che farebbero afflosciare anche Rocco Siffredi nella scena clou di Moglie Infedele.

Per cui…. Ascoltare Guardami per ascoltare del Rock in Italia! Del Rock nel vero senso del termine. E cantato in italiano.

 

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