In compagnia del caffè nero
Sono ossessionata dal caffè. Mi piace l’idea di una tazza che rende tutto più rassicurante, mi affascina la capacità di questa bevanda di unire le persone. Per questo ho scelto In compagnia del caffè nero, perché è un titolo che mi rappresenta. Forse però è il caso che vi chiarisca un po’ le idee e vi parli del mio progetto che sta prendendo forma proprio in queste ore.
In compagnia del caffè nero è il mio romanzo edito da LaGru, un progetto al quale credo più che in ogni altra cosa perché è il frutto di anni di scrittura e lavoro su me stessa (la cosa più difficile, credetemi), di porte sbattute in faccia, di personaggi maturati grazie al tempo passato. Dentro questa storia c’è tutto l’amore che provo per una città, Volterra, che poi è lo scenario in cui si snodano le vicende e la mia perenne certezza che da ogni situazione negativa e dolorosa possa sempre nascere qualcosa di buono, basta non smettere mai di crederci, un po’ come fanno i protagonisti di questa storia che io non vi racconterò perché non ne sono capace. Io ve l’ho raccontata dentro le pagine del libro come se fossi un cantastorie (altra figura che ricorre nella mia vita), un semplice suonatore che si confida con chi si ferma nella sua piazza.
“Bianca è una ghostwriter che viene inviata dal suo capo a Volterra per curare la biografia di Guglielmina Bonomelli, una novantaduenne che ha qualche problema con i ricordi. Arriva nella città toscana insieme al suo gatto nero dagli occhi giallo ananas con la certezza che si tratti di un lavoro noioso e inutile, ma qualcosa scombina i suoi piani. L’incontro bizzarro con Filippo, il tuttofare del palazzo, con Giulio, il suo particolare vicino, e la vita stramba della sua anziana cliente le aprono porte segrete che le permettono di entrare dentro una storia forte, a tratti anche dolorosa, quella di un passato legato al San Girolamo, l’ex ospedale psichiatrico di Volterra. Grazie ai racconti confusi della vecchietta e ai vari avvenimenti che le ruotano intorno, la protagonista potrà scavare a fondo nei sentimenti e nelle certezze di una vita e intraprenderà un percorso inaspettato così come i segreti che scopre”.
Non amo parlare di me, ecco perché ho scelto di stare “dietro le quinte”, con una penna in mano mi sento a mio agio, davanti a troppe persone no, ma è semplicemente un fatto di pudore, di timidezza. Ogni singola riga di In compagnia del caffè nero è dedicata a chi ci crede nonostante tutto, a chi non ha mai smesso di farlo, un po’ come me che da sognatrice incallita sono qui finalmente a raccontarvi di Bianca, Filippo, Giulio e Guglielmina, ma soprattutto di una città affascinante come Volterra.
Se sarete curiosi di leggerlo basterà seguire questo link per riceverlo a casa!
#incompagniadelcaffenero