La distanza da Helsinki
Uno di quei libri che ti prometti di leggere. La distanza da Helsinki era proprio quello, eppure tutte le volte, per una cosa o per l’altra, non riuscivo mai ad acquistarlo. Poi, un giorno, senza avere idee precise in mente, sono entrata in libreria portandolo via. Non potevo non farlo.
Avevo molta curiosità e aspettative su questo libro, che in tutta sincerità, sono andate oltre. Leggendo la storia di Viola e Kimi, sedicenni (lei italiana, lui finlandese) legati da una vita per niente facile che ha strappato a entrambi troppo presto le madri, ho capito che La distanza da Helsinki fosse più di quanto mi aspettassi. Le vite dei due protagonisti dall’estate londinese in cui si conoscono in una vacanza studio, vanno avanti, prendono strade diverse, spesso strade che probabilmente neanche loro vorrebbero, ma va così, un po’ per inerzia, un po’ per destino. Ed è proprio il destino a farli ritrovare, sempre, in modi differenti, in anni diversi, in circostanze mai alleate, in tempi sfavorevoli. Viola e Kimi sono legati da qualcosa di indissolubile, da un invisibile filo che non permette di essere spezzato, a nessuno dei due. Cosi, lungo sedici anni, i due si cercano, si avvicinano, si allontanano, si perdono, si ritrovano. Sempre, lasciando fare al destino.
La distanza da Helsinki è qualcosa di intimo, come se il lettore entrasse nella vita dei due protagonisti e quasi li spiasse di nascosto, senza farsene accorgere. E forse è così perché è come se Viola e Kimi fossero accanto a noi, vicini di casa, compagni di scuola o colleghi di lavoro. Persone con una storia difficile alle spalle, ma non inverosimile. Per questo mi sono affezionata a loro, tanto che ancora non ho riordinato il libro sugli scaffali. Resta sul mio comodino, chissà, forse a farmi compagnia.
Ho scoperto con piacere la scrittura fluida e istintiva di Raffaella Silvestri – arrivata seconda al talent Masterpiece – che non mi ha permesso di staccarmi dal racconto. Ho trovato ben strutturata la storia (forte, ma raccontata con la giusta delicatezza), i personaggi e la descrizione degli ambienti, mai troppo noiosa.
La distanza da Helsinki a fine lettura ti regala una certa serenità, la splendida certezza che i libri possano davvero rendere migliore tutto perché è grazie alle loro storie che capisci quanto la vita sia delicata e bella e che tutti possiamo far parte di una di loro, basta lasciarsi andare. Ecco perché è entrato a far parte del consiglio letterario davanti a un caffè.