Nicolas Barreau: Parigi è sempre una buona idea
La storia di Rosalie Laurent sullo sfondo di una Parigi come sempre affascinante
Ho scoperto Nicolas Barreau almeno quattro anni fa con Gli ingredienti segreti dell’amore, che mi ha subito affascinato. In realtà ero rimasta molto colpita dal modo di scrivere di questo autore di madre tedesca e padre francese tanto da volermi documentare sui suoi lavori e sulla sua biografia. Non vi nego che sono rimasta un po’ delusa quando ho scoperto che probabilmente Nicolas Barreau non esiste, o meglio, non esiste come persona, ma esiste come gruppo di autori o, come si vocifera, come ghostwriter. Insomma potrebbe essere che Nicolas Barreau sia un fake, ma a questo particolare dedicherò magari più avanti un po’ di spazio a sé.
Nonostante questo dettaglio ho letto quasi tutti i suoi libri perché credo abbiano uno stile leggero, romantico, nella loro semplicità riescono a donarti qualcosa che non è semplice trovare nelle storie. Questo non significa che siano privi di difetti, ma quelli che ci sono non li rendono affatto illeggibili, anzi.
Parigi è sempre una buona idea mi ha fatto compagnia in questi primi giorni di mare, tra sole e bagni salati. Sono entrata perfettamente nelle vite di Rosalie Laurent, illustratrice titolare di una cartoleria in rue du Dragon nel cuore di Saint-German-des -Prés e del newyorkese Robert Sherman, avvocato da generazioni con la passione per Shakespeare. E’ un libro, precisamente una favola per bambini, a farli incontrare e a permettere a uno di loro di scoprire segreti sulla sua vita che non pensava possibili. Figura sullo sfondo ma importante per lo snodarsi della storia è Max Marchais, celebre autore che Rosalie conosce quando entra rocambolescamente nel suo piccolo negozio per chiederle se è disposta a illustrare il suo ultimo libro per bambini.
Ho amato il personaggio di Rosalie, che come tutte le protagoniste dei racconti di Barreau è femminile, elegante, sognatrice, a volte un po’ impacciata. Ho amato quel suo scegliere il sogno, ciò che la fa sentire se stessa nel lavoro come nella vita. Strutturati bene anche l’anziano Max Marchais, nella sua complessità e Robert Sherman, nella sua bellezza dai toni chiari. Meno incisivo Renè, il ragazzo della protagonista, ma bene si lega al ruolo che ha nella storia, quasi inutile.
C’è qualche pecca in Parigi è sempre una buona idea, ma sono le stesse che ho trovato negli altri lavori di Barreau. La storia non entra subito nel vivo, si ha bisogno di cinque o sei capitoli per abbandonarsi completamente alla narrazione, ma una volta che accade non si staccano più gli occhi da quelle pagine. Altro difetto è la sensazione che alcuni capitoli (non molti, comunque) danno di voler allungare per forza la storia, quasi come accadeva per i celebri autori di romanzi entrati nella storia della letteratura mondiale. Qui il motivo non è certo lo stesso, ma la sensazione un po’ sì.
Libro perfetto per l‘estate che sta arrivando (anzi, forse è già arrivata!), da portare in viaggio. Un libro con una storia leggera, romantica, senza troppe pretese ma che resta nella mente proprio per la sua semplicità, insomma esattamente come tutte quelle a cui ci ha abituato l’autore. Non dimentichiamo che spesso le cose più belle sono quelle più semplici… ecco perché ho inserito questo nella rubrica de il libro del lunedì.
Autore: Nicolas Barreau
Titolo: Parigi è sempre una buona idea
Editore: La Feltrinelli
Prezzo: 15,00 euro