Uno Nessuno e Centomila. La sfida italiana di Karto
Ci diamo appuntamento alle 19.15. Nonostante i detti sul ritardo degli artisti, lui, Karto all’anagrafe Giovanni Cartei, si presenta puntuale mentre il Caffè Decò di Livorno si sta preparando per l’ora dell’aperitivo. Ci sediamo e iniziamo a parlare un po’ come se non dovessimo fare un’intervista perché in questi casi sembra di essere tra amici, tra persone che si raccontano ed è proprio quello che Karto ha fatto con me, raccontandomi pezzi della sua musica e della sua vita a Londra senza riserve. Il suo ultimo singolo – il primo in italiano – Uno nessuno e centomila a cui è molto legato e di cui ha curato la parte sia musicale sia testuale, è uscito il 26 febbraio.
Uno, nessuno e centomila. Il brano originale è del 1995 firmato Politburo. Perché proprio questa scelta?
In quegli anni ci frequentavamo tutti tantissimo, legati dall’amicizia e da progetti musicali, e il disco dei Politburo, “Prigioniero”, delle cui sonorità sono sempre innamorato, e dal quale è estratto il brano, l’ho visto nascere e crescere. Oltre a ricordarmi quegli anni, sono legato al testo del brano perché rispecchia, in questo periodo, il momento dark che sto vivendo spiritualmente. Termine dark inteso nella sua accezione più positiva. Un periodo caratterizzato da forte introspezione e anche da domande su ciò che è il percorso dell’ essere umano e cosa in sostanza è la vita. Il tutto affiancato da una costante invariabile. La smania, l’inquietudine… quella c’è sempre stata… Il desiderio di vivere centomila vite in una… roba da andarci di fuori guarda! Il testo di Uno Nessuno e Centomila è comunicativo e introspettivo allo stesso tempo, riflette questa mia attuale condizione spirituale. Ognuno di noi ha molte domande, molte delle quali non hanno risposta e qui si affronta questo tema.
Quindi siamo tutti Uno Nessuno e Centomila…
Beh, ti faccio un esempio. Tempo fa, a Londra, camminavo per strada. Guardo le centinaia di persone accanto a me e penso che ognuno di noi è protagonista della propria vita, è l’attore assoluto; e gli altri, se escludi amici e persone più vicine, sembrano tutti comparse. Tu in quel momento sei Uno, l attore supremo, gli altri sono nessuno. E allo stesso tempo anche tu forse, malgrado la tua sensazione di essere al centro, risulti invece una comparsa nella vita altrui e diventi nessuno. E da ciò nascono centomila pensieri! Il testo del brano riflette molto questi stati d’animo.
Come lo descriveresti?
Oserei dire che è un testo composto da frasi e parole chiave, quelle che, nel gergo del web, chiamiamo tags. Termini associati a un’informazione oggettiva ma che, a seconda della testa dell’ascoltatore nella quale entrano, da oggettivi diventano molto soggettivi e in grado di accendere svariate interpretazioni, pensieri e anche qualche domanda. Alla fine chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Tutte cose che non possiamo sapere e che ci lasciano con tante domande senza risposta. Ecco perché mi è piaciuto molto musicare questo testo.
Testo che è stato scritto da Emiliano Cecere che oltre a essere la voce dei Politburo e autore per Warner è anche uno dei tuoi più cari amici.
Sì, questo è un altro dei motivi per cui ci sono affezionato. Mi faceva piacere riproporre un brano di Emiliano. Oltre alla preziosa collaborazione di due musicisti del calibro di Rolando Cappanera alla batteria e Alessandro Quaglierini al basso, c’è stata anche quella di Emiliano nel mixing del brano, avvenuto al Santa Rita Studio. E’ stata una bella soddisfazione per tutti.
Si chiama cover, ma in realtà non lo è così tanto, sbaglio?
La canzone è diventata un brano completamente diverso. L’ho stravolta totalmente con un riff di chitarra deciso e atmosfere elettroniche. Ho composto la musica, dovuto cambiare le metriche del testo e gli accordi.
L’italiano è stato solo una parentesi?
No. L’italiano mi stimola, mi metterò alla prova scrivendo altro materiale.
C’è anche il video del singolo?
Sì, è stato pubblicato stanotte. Mi è piaciuto molto girarlo perché mi ha dato la possibilità di conoscere nuove persone provenienti da diverse parti del mondo e molti artisti e anche perché mi ha tenuto a stretto contatto con la mia amata macchina fotografica. C’è stata una coincidenza curiosa. L’ho girato a Londra, in una warehouse, un grande capannone con all’interno tanti piccoli studi per artisti, molti dei quali, di fatto, ci abitano. Proprio lì ho conosciuto un ragazzo italiano, Luca D’amore, che mi ha chiesto cosa stessi facendo. Quando lo ha saputo mi ha parlato un po’ di sé, del suo lavoro di fotomodello ed alla fine abbiamo scoperto che in Italia ha girato il video di Solo insieme saremo felici, il singolo di Gianni Morandi la cui musica è stata scritta proprio da Emiliano! Ora è uno dei protagonisti del mio video. La parte musicale, invece, con Cappanera e Quaglierini è stata girata al The Cage Theatre di Livorno. Il video è incentrato sul viaggio onirico della protagonista la quale viene guidata e trasportata, dai personaggi del sogno, alla scoperta ed alla presa di coscienza delle emozioni provenienti dall’interazione con il mondo esterno composto da nessuna e centomila vite.
A cosa non potresti mai rinunciare?
(Ride ndr) A non rinunciare!