Matteo Gamba: prendiamoci meno sul serio

Raggiungo Matteo Gamba al telefono data la distanza di quasi trecento chilometri. Lo rubo qualche minuto al suo lavoro di vice caporedattore della versione online di una delle riviste più lette in Italia, Vanity Fair. Con grande disponibilità, risponde alle mie domande con sorriso e ironia che mi fanno subito pensare al tratto più chiaro di chi a Livorno c’è nato. Mi parla del suo primo desiderio di fare lo scrittore, del suo percorso lavorativo, del blog e di quanto sia importante prendersi meno sul serio.

Sei nato nel 1972, hai una laurea in filosofia presa all’Università di Pisa e dal 2006 scrivi su Vanity Fair oltre che essere vice caporedattore della versione online da quando è partito il progetto. Perché decidi di lasciare Livorno?

È stata una banale scelta lavorativa. Dopo la laurea ho deciso di inviare curricula come fanno tutti. Sono stato preso alla scuola Holden di Torino, inizialmente volevo fare lo scrittore, il poeta sperso per il mondo, poi ho capito che la realtà era diversa e ho deciso di prendere la strada del giornalismo, facendo la scuola di giornalismo e l’esame di Stato. Dopo vari stage ed esperienze lavorative in molte redazioni, dal 2006 sono qui a Milano.

Hai preso subito con grande spirito il progetto di Vanity Fair.it?

Sì. Sono entrato come redattore ordinario, dopo sei mesi sono stato chiamato all’ufficio centrale e dopo tre anni e mezzo il direttore mi ha chiesto se fossi interessato al progetto online. Ho accettato con grande entusiasmo, l’ho seguito dalla sua nascita.

Nel tuo blog Diario di Adamo tratti molti temi di diverso registro. Colpisce la tua attenzione verso la violenza sulle donne e l’omosessualità. Quanto bisogno c’è di parlarne?

Tantissimo. Sono temi chiave. La violenza sulle donne purtroppo è sempre esistita. Ci sono varie forme. Lo stalking è una di queste ed è resa più semplice dalle nuove tecnologie. Se si pensa che in Italia il delitto d’onore è stato abolito solo nel 1981… poi ci chiediamo come mai siamo così indietro su questi temi.

L’omosessualità è un argomento attuale, il fronte di lotta per i diritti civili più caldo. Tutto quello che succede fa attrito con una realtà che cambia.

Leggendoti si percepisce subito la tua vena ironica, il tuo essere sarcastico al punto giusto. Caratteristica del livornese che porti con te?

Fortunatamente sì. Tengo tantissimo all’ironia. Si prende tutto con più leggerezza.

Quindi… prendiamoci meno sul serio?

Assolutamente. Prenderci meno sul serio.

 

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