Io che amo solo te
Non mi piace leggere un libro soltanto perché va di moda, eppure per Io che amo solo te è stato diverso ed è per questo che ve ne parlerò in questa Pausa Moka. Era appena uscito, mi trovai a fare il mio immancabile giro in libreria e lo trovai nello scaffale dei libri più venduti della settimana. Se vi dicessi che mese era, direi una bugia, non lo ricordo, ma posso comunque dire con certezza che fosse aprile, aprile 2013. Beh, sì, l’ho letto sulla mia copia, chiaramente. Io che amo solo te è una storia d’amore tra i personaggi, ma anche amore verso una terra che è la Puglia, bella e calda, della quale è difficile non innamorarsi e che qui, Luca Bianchini, svela, descrive, racconta.
Io che amo solo te è la storia di Ninella e di Don Mimì, di un amore contrastato in passato, proprio quel passato che gli ha divisi. Il destino dopo anni gioca di nuovo le sue carte e fa innamorare i figli dei due: Chiara e Damiano che stanno per sposarsi. E’ proprio il loro matrimonio a mescolare un’altra volta storie e personaggi, sentimenti ed emozioni che l’autore ha saputo costruire con creatività e arguzia. Ogni personaggio in questo romanzo edito da Mondadori, si lega, si incastra e si amalgama come se fosse un pezzo di un puzzle perfetto. Lo sfondo che accompagna la storia è Polignano a Mare, uno dei paesi più suggestivi della Puglia, affacciato sul mare e caratterizzato dalle sue case bianche e dal suo magico centro storico.
Di questo romanzo ho amato la descrizione dei luoghi, ancora più che la storia di per sé, anche se devo ammettere che sia molto curiosa, di quelle che non molli prima di sapere come va a finire. Sì, attraverso le pagine sono riuscita a vedere il paesaggio, a immaginare quelle case, quelle strade, quelle ambientazioni. Le parole di Luca Bianchini corrono rapide e dirette proprio come il vento, quel maestrale che non abbandona mai Polignano a Mare.
Ci sono notti in cui la tua unica sveglia è il cuore. Ti allarma, ti tranquillizza, ti riagita, prova a convincerti che va bene…
Luca Bianchini era già noto per essere la voce di Colazione da Tiffany su Radio2, ma anche per essere la penna de La Repubblica e di Vanity Fair. Io che amo solo te ha già un seguito: la cena di Natale, sempre edito da Mondadori (2014).