Festa Mobile
l'ultimo romanzo di Hemingway
Festa mobile. Non avrebbe potuto pensare titolo migliore il caro Hemingway per il suo libro dalla bellezza unica, delicata, elegante. Beh, come elegante lo è Parigi, scenario della sua storia, un racconto della vita che lo scrittore statunitense (chapeau) ha trascorso nella capitale francese dal 1921 al 1928, sette anni di esperienze, di amore estremo per tutto quello che scopre, di scrittura intensa negli evocativi locali di Paris, di felicità.
Non è semplice per me parlare di questo libro perché ne sono un po’ gelosa, è come se fosse un piccolo regalo prezioso che il premio Nobel (1954) abbia fatto a me, soltanto a me. Non ha importanza che questo sia uno dei suoi libri più venduti e neanche che sia il suo ultimo capolavoro, dentro di me è un regalo. Del resto, mi sono innamorata di Parigi così, dai suoi racconti dei luoghi da scoprire come la biblioteca di Sylvia Beach o i bistrot di Montmartre, dei personaggi che incontrava nei suoi momenti di scrittura seduto a un tavolino, come dimenticare Ezra Pound, James Joyce, Gertrude Stein, delle sensazioni che provava passeggiando per le strade suggestive della città. Mi sono innamorata dei suoi racconti della Closerie del Lilas, il caffè parigino che lo scrittore frequentava sempre per dare sfogo alla sua creatività, buttando giù parole sul suo taccuino. Io alcuni personaggi letterari li ho conosciuti grazie a lui e soprattutto a questo libro, non lo nascondo.
“Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, poi dovunque tu vada questa esperienza ti accompagna fino alla fine della vita, perché Parigi è una festa mobile”.
E’ incredibile come attraverso le sue parole si riesca a vedere tutto quello che descrive, dai bistrò sconosciuti ai luoghi culturali famosi, dagli appartamenti in cui abita alle persone – spesso poeti e scrittori che poi hanno fatto la storia della letteratura – con cui stringe amicizia. Si percepisce l’amore che Hemingway ha per Parigi e come dargli torto, stiamo parlando di una città senza tempo, affascinante e culturale che per chi ama la lettura e la scrittura rappresenta il paradiso.
Dispiace che Festa Mobile abbia trovato la sua fortuna soltanto dopo la morte del suo autore (1961) che non riuscì a concluderlo. Fu pubblicato infatti nel 1964 della sua quarta moglie Mary Walsh che sembra abbia eliminato alcuni dei capitoli più toccanti in cui Hemingway si apriva ai suoi lettori.
Leggetelo, leggete Festa Mobile perché scoprirete pezzi di storie delicate che ti entrano dentro come fossero schegge rapide senza che tu te ne accorga, perché sarà l giusta dose di zucchero della vostra giornata, perché è semplicemente musica leggiadra, rilassante, piena di amore.
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