Mon Amour

Le poesie di Ketty D'Echabur in casa Modigliani

mon amour

Un sabato di sole, uno di quelli che ti lasciano il calore sulla pelle. Così è stato quello passato ed è esattamente questa la sensazione che ho vissuto alla presentazione di Mon Amour, raccolta di poesie di Ketty D’Echabur (MdS editore). Un luogo incantevole quello scelto per l’evento, che racconta cultura e arte a ogni angolo: la casa natale di Amedeo Modigliani. Potrei sembrare di parte perché sono nata e vivo da sempre a Livorno, nonostante con questa città condivida spesso momenti di amore e odio. Non è per tutto ciò che mi lega a Livorno che mi sento di dire quanto sia bella, nel senso più vero del termine, la casa di Modigliani, artista indiscusso che difficilmente resta indifferente a chi si avvicina alla sua vita e alla sua arte.

C’è anche un po’ di Dedo, così come veniva chiamato Modigliani dalla famiglia e dagli amici più cari, nelle parole di questa poetessa labronica. C’è nella sua Il cigno di Livorno quando parla dei suoi pennelli, dei corpi affusolati che disegnava e dell’alba miserabile che gli rubò la vita o ne La collina di Montmartre, bello e cupo con la sua camicia bianca un po’ grinzosa.

Una scrittura intensa quella di Ketty, che si respira, si tocca, che si legge senza pause quasi come se quelle parole altrimenti volassero via. Ho amato quel luogo che, curiosi e famelici di scoprire parole e storie, ci ha accolti sabato nella dimora del nostro Modigliani, unico per il mondo, ma un po’ di più per noi che respiriamo ogni giorno l’aria che ha respirato anche lui anni fa. Sì, perché Dedo è appiccicato addosso ai livornesi per il suo modo unico di dipingere e per il suo originale modo di essere.

mon amour ketty d'echabur

Mi trovo qui, a sfogliare le pagine di Mon Amour che ho divorato, letto in una sera prima di andare a dormire. E pensare che io non leggo quasi mai prima di andare a letto perché non ho attenzione, non ho autonomia sufficiente per dedicarmi a un libro. Eppure con quello di Ketty non è successo. L’ho finito, assaporato e portato con me, come accade con tutte le storie che mi colpiscono. Lei è riuscita a farlo con le sue parole che vanno dritte al cuore, anche se sappiamo tutti quanto parlare di cuore oggi sia banale e fuori moda. Io però ne parlo perché in certi casi non c’è niente che spieghi meglio quello che si prova.

Ho amato 14 agosto per la sua verità, Io ci sarò per la delicatezza, Bimbi miei per la forza che contraddistingue una madre. Poi ancora Per mano a nonna Giannina e Bataclan, indignazione che ci riporta ai terribili fatti di Parigi, città che per l’autrice è amore.  

mon amour ketty d'echabur

Un momento della presentazione in Casa Modigliani. Da sinistra: Ketty D’Echabur, Gilda Vigoni, Roberto Fiorini. Erano presenti anche Dario Ballantini e l’editore Fabio della Tommasina

Titolo: Mon Amour

Autore: Ketty D’Echabur

Editore: MdS

Anno di pubblicazione: 2016       

 

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