Stare al tempo presente
Scritti di un viaggio sulla strada del ritorno
Ho deciso di parlarvi di Stare al tempo presente di Matteo Mannucci perché l’ho trovato ricco, pieno, emozionale. Chi mi legge sa che io e la poesia siamo mondi a parte, almeno è quello che mi ripeto sempre. Nonostante questo una volta scoperto questo libro l’ho letto con la rapidità con cui sono abituata a divorare romanzi che si confanno di più alla mia indole. Probabilmente questo perché l’autore in questa raccolta di haiku racconta la realtà, la necessità di scoprire sfumature nuove e sempre diverse.
Stare al tempo presente è un viaggio vero e proprio diviso in due parti. La prima “La partenza” è uno spogliarsi, uno svelarsi al lettore con naturalezza e verità, un percorso personale dell’autore di cui si percepisce la sua parte inconscia, il suo sentire e il suo raccontarsi attraverso parole e testi, scritti e filosofia, come se fossero parti di uno stesso tutto. Tra gli altri momenti della narrazione mi è piaciuto molto quando Matteo, nel suo Invito alla riflessione cita Il libraio di Selinunte di Roberto Vecchioni, libro che per me rappresenta una perla, un santino da tenere sempre sopra il comodino e rispolverare ogni volta che ne hai bisogno. Ho trovato forte la sua capacità di saltare da un tema all’altro con maestria senza rendere pesante la lettura, perché, parliamoci chiaro, l’autore nel suo libro non parla di argomenti leggeri, eppure non risultano mai faticosi. Insomma, per tutti questi motivi Stare al tempo presente è un testo coraggioso.
La sua seconda parte che è quella che riguarda gli 84 haiku (definiti gesti essenziali) racconta il viaggio attraverso terre liquide che da pianure diventano deserti, montagne, laghi, giorno, notte. Voci che si susseguono intersecandosi e completandosi. Questo lavoro che si nasconde dietro la scrittura si percepisce sfogliando le pagine una dopo l’altra.
“La vita quando si mette d’impegno, è capace di scardinare porte, fabbricare chiavi, rompere catene, frantumare torri, scavalcare monti, oceani, setacciare boschi pur di prenderti e portarti con sé, a sentir vivere; così un giorno di primavera quando le foglie dell’acero erano giovani, tutto cambiò per sempre” (p. 23)
Consiglio a tutti questo libro qui davanti a un caffè, lo consiglio perché riesce a riappacificarti un po’ con te stesso, riesce a farti capire davvero che siamo tutti legati da mostri e paure che in un modo o nell’altro la vita riesce e farteli superare con i suoi modi, con i suoi tempi. Nessuno è esente da queste emozioni e Matteo in queste pagine ce lo spiega attraverso la sua esperienza di vita.
Mi piace immaginare Stare al tempo presente come un viaggio senza valigie, con soltanto una zaino in spalla pieno di parole e immagini, tutto quello che serve nella vita per raggiungere l’essenziale.
Titolo: Stare al tempo presente
Autore: Matteo Mannucci
Editore: edizione Del Boccale
Pagine: 168
Prezzo di copertina: € 15,00