Lago di Garda: un luogo in cui tornare, sempre

Amo scoprire l’Italia, i suoi angoli e le sue particolarità, ecco perché spesso prendo la valigia e vado, ecco perché qualche tempo fa ho visitato il Lago di Garda. Ho infilato pochi abiti in valigia perché con gli anni ho capito che tutto ciò che porti alla fine non lo indossi mai, perché sei così occupata a scoprire luoghi nuovi, posti incantevoli, che dei vestiti non te ne importa niente, e sono andata dritta verso nord.

Ho subito avuto la sensazione che il Lago di Garda fosse un luogo in cui tornare, sempre, perché è uno di quei posti che non sai spiegarti il motivo, ma ne resti affascinata. La sua bellezza è ben nota, non sto parlando di quella. Di solito le cose oggettivamente belle non mi colpiscono. Io mi soffermo sul particolare, sull’atmosfera che si respira in un luogo, sulle emozioni che riesce a trasmettermi, sul sapore che mi lascia addosso tornando a casa. 

Il viaggio in auto mi ha fatto raggiungere Desenzano prima di altre città. Il suo centro storico di origine 500esca ti rapisce per tutti i monumenti storici che riesci a scoprire semplicemente passeggiando. Suggestive le sue casette colorate che fanno da sfondo alla storia nata tra i suoi vicoli. Da qui arrivare al porto vecchio è un attimo. Nato come mercato dei grani intorno al 1200, oggi è una delle mete più amate perché racconta la città e le storie antiche che l’hanno caratterizzata. E’ romantico il porto vecchio, lo è per le barche che serene attendono che qualcuno le faccia uscire in mare aperto, per i colori pastello che animano la zona, per la bellezza che sfoggia. Io l’ho trovato uno dei luoghi più romantici in Italia. 

Da Desenzano mi sono spostata a Riva del Garda, una cittadina in cui si respira un’atmosfera senza tempo. Non so dirvi perché, ma se avrete occasione di visitarla condividerete il mio pensiero. Ho trovato Piazza III Novembre suggestiva per il suo respiro medievale e per i suoi antichi palazzi come quello Pretorio e quello Municipale, senza dimenticare la Torre Apponale costruita nel 1220 e alta 34 metri. Io non sono una sportiva, eppure mi ha dato una carica enorme vedere velisti, surfisti e chiunque amasse gli sport acquatici dedicarsi con tanta passione alla sua attività. Sì, Riva è il paradiso di questi sport che vengono praticati a qualsiasi ora del giorno. Sempre a piedi mi sono diretta alla Rocca (costruita nel 1124) uno di quei classici manieri con ponte levatoio. Beh, mi è sembrato di vivere per un attimo in un vecchio libro e la sensazione è stata bellissima come lo è stato il tempo trascorso nel giardino dietro la Rocca a riposare e osservare tutto ciò che mi circondava. 

Torbole è una chicca. Piccola, ma ricca di cose da fare e vedere, è uno dei luoghi che del Lago di Garda mi hanno rubato il cuore. C’è sempre un luogo che ci entra dentro più degli altri, ecco, a me è successo con Torbole. Mi sono innamorata dei suoi sport acquatici, delle sue vele che sembravano danzare sul lago blu, degli aperitivi al tramonto sulla spiaggia. Ho passeggiato per il suo lungolago a ogni ora, ma quella che ho amato di più, senza dubbio è l’ora del tramonto, quando il sole cala lasciando spazio a quella particolare luce che creano le montagne sul lago. C’è un posto a Torbole in cui sarei rimasta per chissà quanto tempo: la casa del Dazio al porticciolo. Casetta di origine settecentesca, prima era proprio qui che arrivavano e partivano le merci per l’Europa. Mi ha affascinato quel suo essere un po’ veneziana, un po’ austriaca, un po’ di origine indefinita, quasi una casetta delle favole con quei suoi gerani rossi ai balconi. Ho amato svegliarmi la mattina e visitarla in ogni suo angolo per scoprirne i segreti più nascosti. Le mie tre notti le ho trascorse a Villa Orchidea, a soli 200 metri dal lago. La sua posizione centralissima e l’ospitalità dei proprietari (per non parlare della colazione internazionale e abbondantissima!) hanno reso il mio soggiorno ancora più bello, un ricordo che porterò gelosamente con me. Ah, un consiglio su cosa assaggiare: il gelato, non prendetevi il gelato di Torbole, è qualcosa di speciale!

Da Torbole, proprio vicino alla casetta del Dazio, sono salita su un battello che mi ha portato a Limone. Dal lago ho potuto ammirare le numerose limonaie che caratterizzano il paese, vere e proprie serre in legno e pietra che proteggono i limoni dal freddo invernale. Colori, sole e sapore di vacanza. Ho respirato tutto questo passeggiando per i vicoli di questo luogo che fino agli anni 30 del 900 (quando fu costruita la strada Gardesana) era raggiungibile soltanto da Sud e quindi sicuramente meno frequentato di oggi. Ho fatto il bagno nelle acque del lago (non è una diceria che l’acqua di lago sia più fredda di quella di mare!), preso il sole stesa su una delle sue spiagge, gustata un panino, preparato in una botteghina del paese, seduta sul porticciolo a guardare papere e gabbiani. Ho chiuso gli occhi e respirato profondamente chiedendomi come si faccia a rinunciare a tutto questo. Senza viaggiare tutte queste cose non si potrebbero neanche immaginare.

In Moka on tour cerco di scovare i particolari dei luoghi che visito, quello che trovo più emozionante. Non m’interessano monumenti o musei perché per quelli ci sono le guide (da cui nei viaggi non mi separo mai!). Io qui parlo di sensazioni, di tutto quello che un luogo mi ha lasciato. E’ proprio quello che oggi ho fatto per il Lago di Garda!            

 

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